In house boat nel Sud della Francia: tra canali, saline e il profumo del Muscat

Il mio viaggio in houseboat nel cuore della Camargue

Erano anni che desideravo fare questa esperienza, e l'estate scorsa finalmente ho realizzato il mio piccolo sogno: una vacanza in houseboat sui fiumi francesi.
Non c’è fretta, non c’è rumore: solo il tempo che si distende sull’acqua e la linea sottile dell’orizzonte che si sposta a ogni curva.
Da Bellegarde a Sète, il viaggio scorre lento lungo i canali del Languedoc, fra saline che brillano come specchi, cavalli al pascolo e borghi fermi nel tempo, che sanno di mare e di vino.
Ogni tappa rappresenta un’occasione per imparare a lasciarsi andare — a seguire il ritmo dell’acqua, a misurare le giornate in luce e silenzio più che in chilometri.
Questa zona della Francia è un Sud diverso, discreto, che si mostra piano, con la grazia delle cose che non hanno bisogno di farsi notare.

Bellegarde e Saint-Gilles – Il primo orizzonte d’acqua

La partenza è lenta, anzi direi timida e un pò timorosa. A Bellegarde il tempo ha la consistenza di una mattina d’agosto, densa di sole e profumo di erbe selvatiche. Con l’emozione, l’adrenalina e anche la giusta dose di timore nell’essere al comando di una houseboat non così piccola (soprattutto in fase di manovra nei porti).
E così, una volta fatta la cambusa, siamo pronti per partire..anzi, per salpare!
Ci lasciamo il porto alle spalle e iniziamo lentamente a navigare…siamo diretti a Saint-Gilles, la nostra prima tappa dove trascorreremo anche la prima notte in barca.
Con la sua chiesa romanica, le case di pietra e le strade acciottolate, Saint-Gilles è un piccolo borgo lungo il canale, dove il tempo sembra scorrere alla stessa velocità dell’acqua. Nel porto le barche allineate e silenziose contribuiscono a infondere quel senso di quiete che caratterizza questo tipo di vacanza. Qui comincia davvero il ritmo lento del viaggio: la cena preparata insieme agli amici in barca, le chiacchiere a poppa al calar del sole tra un bicchiere di rosé e qualche cacahuètes (meglio note come noccioline o arachidi). Un equilibrio perfetto tra luce, calma e quel profumo di sud che inizia a inebriarci e che ci accompagnerà per il resto del viaggio.

Gallician e il Parco della Scamandre – La natura che respira

Il giorno dopo è dedicato al silenzio. Il canale si fa più largo, le curve scandiscono il ritmo e, dietro ogni nuovo orizzonte, svelano un riflesso diverso. È qui che capisci cosa significa davvero viaggiare sull’acqua: non arrivare, ma scorrere.
Arrivati a Gallician sbarchiamo, e con le biciclette andiamo alla scoperta del Parco della Scamandre. Qui l’acqua è immobile eppure viva. Il Centro di scoperta della Scamandre, alla periferia di Gallician – Vauvert, è la porta d’ingresso a un paesaggio liquido dove terra, cielo e acqua si confondono. I sentieri su passerelle di legno attraversano zone umide dove si alternano salicornie, giunchi e canne di palude: una flora che vive di luce e di sale. Lungo il percorso, punti di osservazione e aree silenziose invitano ad ascoltare i suoni del vento e dell’acqua, a riconoscere tracce e movimenti. E da lì è possibile scorgere, tra stagni e canneti, aironi, ibis e fenicotteri che colorano il cielo con il loro volo lento. È un luogo pensato per scoprire, ma anche per respirare: un equilibrio perfetto fra tutela ambientale e bellezza.
A Gallician ci si ferma non solo per esplorare il parco della Scamandre ma anche per un bicchiere di vino locale e per guardare la luce cambiare sui canneti. 

Aigues-Mortes – Il medioevo nel sale

Arriviamo ad Aigues-Mortes carichi di curiosità e dopo una quasi mancata collisione con un motoscafo lanciato a tutta velocità tra la nostra imbarcazione e il molo mentre stavavamo per ormeggiare, possiamo finalmente rilassarci e scendere a terra alla scoperta del borgo.
Aigues-Mortes è letteralmente circondata e protetta da mura, al punto che l’unico modo per rendersi conto che la città c’è, esiste, ed è viva, è entrare nel suo cuore da una delle porte di ingresso. Una volta dentro mercati, profumo di spezie, fiori colorati e voci si intrecciano fra le torri. Fuori rimangono le montagne bianche del sale che brillano come neve sotto il sole. È un contrasto surreale, che ti rimane negli occhi.
Ma la vera magia accade la sera, quando il cielo si fa rosa. In barca, seduto a prua, penso a quanto la Francia sappia non solo custodire, ma anche valorizzare la propria storia, senza mai eccedere.
Quando inizia il nuovo giorno montiamo in bici e dopo 10 minuti raggiungiamo le saline. Il caldo è piuttosto intenso, e rende la visita delle saline impegnativa, ma lo scenario quasi surreale che ci si presenta alla vista, con infiniti campi d’acqua di mille sfumature di rosa, è una delle cartoline più belle di questa vacanza che porto con me!

Carnon e la spiaggia di Airesquieres – Il mare come promessa

La rotta prosegue verso Carnon. Qui l’acqua cambia tono, densità, colore, sa di mare e di sale. La spiaggia di Airesquieres è ampia, battuta dal vento: non c’è folla, zero turisti, solo qualche locale e il profumo del mare. Facciamo il bagno, camminiamo per chilometri sulla spiaggia selvaggia.
È una pausa che ci fa assaporare ancora di più il senso di libertà assoluta che questo viaggio in houseboat ci ha regalato.

Frontignan e Sète – Tra muscat e musica 

Frontignan è una striscia di terra sospesa tra il mare e lo stagno d’Ingril. Si narra che Charles Trenet abbia scritto La Mer mentre viaggiava in treno e fuori dal finestrino gli correva davanti agli occhi questa spiaggia che invita alla libertà . 
Il mare
che vediamo danzare lungo i golfi limpidi
con riflessi argentati
Il mare
Infinito
vedi vicino agli stagni
queste alte canne bagnate
vedi
questi uccelli bianchi
e queste case arrugginite

Frontignan, il nome stesso ti si arrotonda in bocca…provate a pronunciarlo…Fron-ti-gnan…
E il suo vino dolce ne racconta l’anima: il Muscat, dorato e profumato, non è solo una bevanda ma un rito.
Alla Maison des Terroirs ci troviamo letteralmente catapultati in un altro tempo; tra degustazioni, sorrisi e oggetti d’epoca, capiamo che ogni sorso di Muscat è un inno a godere della lentezza di questi luoghi e dei piaceri della vita.


Il giorno dopo è finalmente la volta di Sète. Una meta imperdibile per chi, come me , è un fan di Candice Renoir. Come tutte le città portuali, mi affascina subito con le sue mille contraddizioni. E un pò mi sembra già di conoscerla, con le sue barche che escono dal porto, il profumo del pesce,e la natura rigogliosa che sale alle spalle della città verso Mont Saint Clair.
Qui ci perdiamo tra le vie e i vicoli del MACO, il Musée à Ciel Ouvert, una passeggiata artistica dove ammirare opere di street art dai portoni alle facciate, dai muri ai tetti, realizzate da artisti rinomati tra cui M. Chat, C215, Codex Urbanus, l'Uccello Scimmia, Madame,...

Ritorno a Gallician – I cavalli e la festa

Sulla via del ritorno, Gallician ci regala ancora una sorpresa: la Festa Votiva di Vauvert, dedicata al toro. Un rituale antico, fatto di colori, corse e tamburi. 
Qui il toro è un simbolo di identità locale.

A Beavusin ci regaliamo due ore con i cavalli della Camargue, passeggiando in libertà tra i vigneti e i boschi.








L'ultimo sguardo

Quando l’houseboat torna a Bellegarde, il canale è lo stesso ma tutti noi ci sentiamo diversi. Viaggiare sull’acqua ci ha permesso di lasciarci incantare ogni giorno da un orizzonte diverso, di scoprire una nuova storia ad ogni ormeggio.
E soprattutto di godere del vero lusso di oggi, la libertà della lentezza!

Un'ultima nota (di cuore)

Si dice che quando si fanno vacanze in barca, in camper o comunque in situazioni di convivenza stretta è fondamentale scegliere bene i compagni di viaggio...
E allora confesso che, ogni volta che ho sognato questa vacanza in houseboat, ho sempre immaginato e desiderato farla con loro: Luca, Emy, Mattia ed Evy! Compagni di avventura perfetti, che hanno reso questo viaggio davvero speciale.

opera di Street Art del MACO a Sète


Il porto di Sete

la chiesa di Bellegarde

aperitivo al tramonto in houseboat

houseboat lungo il canale

i cavalli bianchi della Camargue

opera di street art del MACO a Sète

Aigues Mortes 

Commenti

Post più popolari