Come volano gli aerei? Curiosità e segreti del volo che (forse) non sapevi
Dalla portanza alla quota di crociera, dalle rotte ai misteri delle toilette di bordo: Vueling ci svela tutto quello che c’è da sapere sugli aerei
Vi è mai capitato di salire su un aereo e, poco dopo aver allacciato la cintura, con l'aereo ancora sulla pista, addormentarmi e svegliarvi direttamente all'arrivo?
A me sì, capita spesso!
Ecco, ci sono viaggi in cui basta allacciare la cintura, chiudere il tavolino e lasciarsi cullare dalle nuvole. Ma ci sono anche quei momenti — magari al decollo o guardando fuori dal finestrino — in cui ti chiedi com’è possibile che un colosso di decine di tonnellate se ne stia lì, sospeso nel cielo.
Me lo sono chiesto anch’io. E così, spulciando tra curiosità e verità, ho trovato un documento interessante di Vueling che spiega in modo semplice e curioso tutto quello che avresti voluto sapere sugli aerei ( e che forse non hai mai osato chiedere).
Ho scoperto, per esempio, che dietro ad ogni volo c’è un equilibrio perfetto, quasi poetico, tra quattro forze: spinta, portanza, peso e resistenza. I motori danno la spinta, le ali creano la portanza, il peso fa il suo mestiere (spingere giù), la resistenza aerodinamica cerca di frenare… ma se tutto lavora in armonia, si vola. Letteralmente.
E mentre l’aereo si lancia verso il cielo, non va su all’infinito — come certi sogni impossibili — ma si stabilizza tra i 10 e i 12 km di altitudine. Una quota scelta non a caso: abbastanza in alto da ridurre la resistenza dell’aria, non troppo da mettere in crisi motori e portanza.
Volano così, più in alto dell’Everest e tredici volte un Burj Khalifa impilato.
E sapete a che velocità? Tra i 770 e i 930 km/h.
Per capirci: un aereo sfreccia il doppio di una Formula 1, sette volte un ghepardo, venti volte Usain Bolt lanciato sui cento metri.
Eppure, nonostante tutta questa potenza, non sempre gli aerei vanno dritti. A volte li vedi seguire rotte che sembrano ghirigori su una mappa. Colpa — o merito — delle condizioni meteo, del traffico aereo e di quelle vecchie “autostrade del cielo” disegnate decenni fa per seguire le stazioni radio a terra.
E quando siamo a bordo che succede?
Ci sono quei piccoli gesti che fai quasi senza pensarci: alzare le tendine, spegnere le luci, raddrizzare il sedile al decollo o all’atterraggio. Sembrano formalità, invece hanno tutte un senso. Servono a prepararti — e preparare l’aereo — nel caso qualcosa andasse storto. Accorgimenti minimi che, in certi casi, possono fare la differenza.
E adesso è arrivato il momento di sfatare un mito, perchè lo so che tu che stai leggendo ti stai chiedendo che fine fanno i “bisogni” della toilette…
Ebbene sì, diciamolo a gran voce, NON vengono lanciati nel vuoto! Restano a bordo, raccolti in un serbatoio che verrà svuotato una volta a terra. Niente scarichi volanti come nei migliori cartoni animati, solo un sistema a pressione che sfrutta l’aria (e non l’acqua) per mandare tutto… al posto giusto.
E i finestrini? Vi siete mai chiesti perchè sono ovali? C’è un motivo anche per quello.
Un tempo infatti erano quadrati ma la pressione in quota li metteva a dura prova. Così, per evitare che le crepe si insinuassero proprio negli angoli, hanno cambiato forma. E oggi gli oblò ovali non sono solo romantici, ma anche una scelta di sicurezza.
Alla fine, in volo come nella vita, ogni dettaglio ha il suo perché. Basta saperlo guardare con gli occhi giusti.



Commenti
Posta un commento